Giovanni Tortora per WolflandRoad
"Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti, un'aquila reale, il gatto, il topo, l'elefante, non manca più nessuno: solo non si vedono i due liocorni", ah no, eccoli arrivare insieme a Gabriel.
Ci siamo proprio tutti e dopo un briefing tecnico fiume, durante il quale No-è il condottiero, declara regole, percorsi, segni e fantasmagorici eventi futuri, l'ARCA-P salpa dal flaminio porto.
In buon ordine, coppie di moto di tutte le razze, cavalcate da soci e clandestini, attirate dal magico evento, si muovono compatte col resto di due, i soliti liocorni. Ad andatura 6.2, radice di 4 per X che va da enduro d'annata a supersport dell'ultima generazione, l'eterogeneità motociclistica viaggia che è una bellezza; il diluvio di curve imperversa senza un attimo di sosta, giusto una, ma ve dovete sbrigà, non avete fatto i bisogni a casa? Peggio pe' voi, la 1000curve non perdona.
Il gruppo "TTdiTodi" non si risparmia e con la benedizione di No-è, rompe il muro del suono, tra urli e boati, seminando sconcerto tra la popolazione ternana; saranno poi tutti denunciati per maltrattamento di pneumatici. Il gruppo "DesertStorm", massiccio e determinato, gode non appena la strada si presenta sporca e irregolare, aperte spara sassi, navigazione in piedi sulle pedane e adventure trophy.
Le cavalcature meno estreme si beano del loro equilibrio e fanno quello che vogliono, curve ginocchio a terra, derapate in contro sterzo sul brecciolino e rutto libero. Dopo tre ore e mezzo di diluvio, le 90 moto, ma potevano essere pure 180, dell'ARCA-P si arenano nei pressi di Todi,
dove generi di conforto tipici del luogo, vengono presi d'assalto dalla multietnica brigata dueruotista. Questa in sintesi la storia, poi caffè, ammazza caffè e facioli cor tonno.
Ci siamo proprio tutti e dopo un briefing tecnico fiume, durante il quale No-è il condottiero, declara regole, percorsi, segni e fantasmagorici eventi futuri, l'ARCA-P salpa dal flaminio porto.
In buon ordine, coppie di moto di tutte le razze, cavalcate da soci e clandestini, attirate dal magico evento, si muovono compatte col resto di due, i soliti liocorni. Ad andatura 6.2, radice di 4 per X che va da enduro d'annata a supersport dell'ultima generazione, l'eterogeneità motociclistica viaggia che è una bellezza; il diluvio di curve imperversa senza un attimo di sosta, giusto una, ma ve dovete sbrigà, non avete fatto i bisogni a casa? Peggio pe' voi, la 1000curve non perdona.
Il gruppo "TTdiTodi" non si risparmia e con la benedizione di No-è, rompe il muro del suono, tra urli e boati, seminando sconcerto tra la popolazione ternana; saranno poi tutti denunciati per maltrattamento di pneumatici. Il gruppo "DesertStorm", massiccio e determinato, gode non appena la strada si presenta sporca e irregolare, aperte spara sassi, navigazione in piedi sulle pedane e adventure trophy.
Le cavalcature meno estreme si beano del loro equilibrio e fanno quello che vogliono, curve ginocchio a terra, derapate in contro sterzo sul brecciolino e rutto libero. Dopo tre ore e mezzo di diluvio, le 90 moto, ma potevano essere pure 180, dell'ARCA-P si arenano nei pressi di Todi,
dove generi di conforto tipici del luogo, vengono presi d'assalto dalla multietnica brigata dueruotista. Questa in sintesi la storia, poi caffè, ammazza caffè e facioli cor tonno.
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